Domenico Sigalini – direttore di Orientamenti Pastorali
Carissimi lettori di Orientamenti Pastorali,
abbonati, estimatori, collaboratori,
costruttori di questo pensiero pastorale,
ricevuto in eredità e coltivato in 68 anni di vita,
dopo più di due mesi di lavoro a fianco del gestore dell’esercizio provvisorio della casa editrice che da anni pubblica la nostra rivista – il CED, dichiarato fallito a metà di ottobre scorso – possiamo dirvi con certezza che l’impegno di COP a riempire di contenuti le pagine di Orientamenti Pastorali non verrà meno. Il COP continuerà ad offrire il pensiero, la riflessione teologica e pastorale, la lettura della realtà sia pastorale che civile, la progettazione dei temi ed il loro sviluppo, il tutto già pronto per l’impaginazione, la stampa e la spedizione.
Non siamo mai stati in crisi di pensiero, di interesse pastorale e di lettura attenta dei documenti del papa, della Chiesa e della CEI. Questo nostro lavoro ci ha permesso di intuire con grande anticipo alcuni problemi della vita delle parrocchie di oggi. Solo per dirne uno, forse il più significativo: le unità pastorali, delle quali, sotto varie denominazioni (come aggregazione di più parrocchie che oggi stanno spopolando tutte le diocesi d’Italia), fin dal lontano 1980, ovvero più di quaranta anni fa, abbiamo cominciato a studiare, descrivere e presentare le problematiche e le prospettive. Già allora affermavamo che non si trattava di un toccasana per la carenza di preti, ma l’obbligo di ripensare alla missionarietà della Chiesa, e in particolare della parrocchia, alla corresponsabilità laicale, alla comunione presbiterale.
Alle avvisaglie della crisi del nostro editore, siamo stati convocati dal gestore dell’esercizio provvisorio dell’impresa, il dottor Roveroni, del quale ci ha subito colpito la sua onestà di dialogo e di rapporto, e la sua preoccupazione di non disperdere il patrimonio culturale cristiano della EDB e, per quel che riguarda noi direttamente, la preziosità della rivista Orientamenti Pastorali. Ci siamo, fin dall’inizio di questa vicenda, sentiti solidali con i lavoratori della casa editrice e non abbiamo esitato, per quanto fosse in nostro potere, di aiutare gli uni e l’altra, accollandoci i costi per la pubblicazione degli ultimi numeri del 2021 della rivista, attivando così una piccola speranza, già palpabile per le collaborazioni di questi mesi, che potrebbe straripare. Il numero di settembre è già arrivato a tutti gli abbonati; presto verranno spediti i numeri di ottobre-novembre (un numero doppio), mentre in gennaio verrà recapitato il numero di dicembre 12, che conterrà gli atti della 70a Settimana di aggiornamento pastorale.
Il 27 dicembre si è deciso di lavorare con la casa editrice anche per l’annata 2022: come prima e anche meglio. È quindi partita la campagna abbonamenti: i primi due numeri del 2022, in via promozionale, non mancheranno a tutti gli abbonati del 2021, per convincerli che siamo disposti anche a rimetterci pur di non morire e sciogliere la bella collaborazione e fiducia tra tutti voi, gli scrittori, i pensatori e la redazione, che sono il cuore del Centro di Orientamento Pastorale.
Siamo convinti di fare un bel servizio alla Chiesa italiana, alle nostre parrocchie, ai nostri pastori e, osiamo sperare, alle belle iniziative degli uffici della CEI. Il primo numero del 2022 sarà appunto sulla catechesi rinnovata nei suoi formatori anche a partire dall’ultimo documento di papa Francesco. Continueremo a dotare la cassetta degli attrezzi della sinodalità di nuovi elementi, che diventano sempre più necessari a mano a mano che si prende sul serio la sinodalità dalla base.
Vi chiedo allora non solo di abbonarvi, ma di regalare un abbonamento a un catechista o a un prete, o a un papà o una mamma di famiglia, o a qualche animatore giovanile, per potere qualche volta ragionarne assieme per il bene della vostra Chiesa. Io lo farò per almeno 30 presbiteri: certo, mi costerà un “occhio della testa”, ma andrò in giro volentieri “bendato” per qualche mese, cercando di consolarmi con altri che, come me, hanno fatto “accattonaggio” di abbonamenti.
Gli abbonamenti però non sono accattonaggio, ma un valido aiuto per fare cultura pastorale.