Ortega Leal. “No” ad ogni emarginazione! “Sì”, a costruire un futuro con tutti, accanto ai poveri

Ortega Leal. “No” ad ogni emarginazione! “Sì”, a costruire un futuro con tutti, accanto ai poveri

Erduin Alberto Ortega Leal, uditore di Cuba, che fa parte della Comunità di sant’Egidio

Molte volte per cercare il successo ci si scontra con l’altro, si vede l’altro come un nemico,  come un concorrente in più, e purtroppo a volte si rimane anche da soli. Quindi questo è uno dei problemi più grandi, per cui i giovani si trovano solo su internet, cercando magari solo le persone che hanno lo stesso loro profilo. E non cercano chi la pensa in maniera diversa.

I giovani si trovano di fronte ad un mondo che a ogni desiderio, ogni sogno che i ragazzi hanno, risponde con un ‘no’. Lo dicono anche i Paesi che non vogliono accogliere i giovani migranti per paura, perché questi giovani sono tanti. I giovani cercano un loro futuro, ma tanti Paesi, tante istituzioni e a volte anche la Chiesa, dicono ‘no’. E manca una risposta seria, di cui i giovani hanno tanto bisogno.

Vorrei parlare a loro di una Chiesa che accoglie tutti, non solo i cristiani che già sono nella Chiesa, ma anche quelli che non ci sono, magari perché non sono stati capiti o trovati. Riporterò ai giovani di Cuba la speranza che si può camminare, si può avere un futuro. Ma questo futuro non si fa da soli, si fa insieme, soprattutto accanto ai poveri che sono quelli che ci evangelizzano.

Il Papa quando è venuto a Cuba nel 2015, conclude il giovane Ortega, ci ha chiesto di fare questa “amicizia sociale” soprattutto “con quelli che non la pensano come noi, perché dobbiamo accogliere tutti: il cattolico che pratica e quello che non pratica, gli altri cristiani e anche i comunisti”.

 

Fonte: Vatican News – Intervista di Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

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