Francesco. Tra anziani che “sognano” e giovani che “profetizzano”

Francesco. Tra anziani che “sognano” e giovani che “profetizzano”

Ogni generazione riprende gli insegnamenti dei suoi precedessori lasciando così un’eredità ai suoi successori. Questo costituisce una cornice di riferimento per consolidare saldamente una società nel mondo di oggi”.

Mons. Jose Domingo Ullao Mendieta, arcivescovo di Panama

Panama, è sede della XXXIV  Giornata  della Gioventù  (22 – 27 gennaio 2019)

Contro questa cultura che annienta i sentimenti, il servizio: servire. E tu vedrai che la gente più matura, i giovani più maturi – maturi nel senso di sviluppati, sicuri di se stessi, sorridenti, con senso dell’umorismo – sono coloro che mano avanti, in cammino, con il servizio. E l’altra parola: che rischiano. Se tu nella vita non rischi, mai, mai sarai matura, mai dirai una profezia, soltanto l’illusione di raccogliere per essere sicura.

Francesco, in risposta ad una giovane

Le parole dei nonni hanno qualcosa di speciale per i giovani. Anche la fede si trasmette così, attraverso la testimonianza degli anziani che ne hanno fatto il lievito della loro vita. Io lo so per esperienza personale. Ancora oggi porto sempre con me, nel breviario, le parole che mia nonna Rosa mi consegnò per iscritto il giorno della mia ordinazione sacerdotale; le leggo spesso e mi fa bene.

Francesco

Solamente se i nostri nonni avranno il coraggio di sognare e i nostri giovani di profetizzare grandi cose, la nostra società andrà avanti. Se vogliamo «visioni» per il futuro, lasciamo che i nostri nonni ci raccontino, che condividano i loro sogni. Abbiamo bisogno di nonni sognatori! Sono loro che potranno ispirare i giovani a correre avanti con la creatività della profezia. Oggi i giovani necessitano dei sogni degli anziani per avere speranza, per avere un domani.

Francesco

La mancanza di nonni capaci di essere come Simeone e Anna, invece, non permette alle giovani generazioni di avere visioni. E così rimangono ferme. Senza i sogni degli anziani i progetti dei giovani non hanno radici né saggezza, oggi più che mai, quando il futuro genera ansia, insicurezza, sfiducia, paura. Solo la testimonianza degli anziani li aiuterà ad alzare lo sguardo verso l’orizzonte e verso l’alto, per scorgere le stelle. Già soltanto sapere che è stato possibile lottare per qualcosa per cui valeva la pena, aiuterà i giovani ad affrontare il futuro.

Francesco

 

Noi anziani possiamo ringraziare il Signore per i tanti benefici ricevuti e riempire il vuoto dell’ingratitudine che ci circonda. Non solo: possiamo dare dignità alla memoria e ai sacrifici del passato. Possiamo ricordare ai giovani di oggi, che si sentono eroi del presente, pieni di ambizioni e di insicurezze, che una vita senza amore è una vita arida. Possiamo dire ai giovani timorosi che l’angoscia del futuro può essere vinta. Possiamo insegnare ai giovani troppo innamorati di se stessi che c’è più gioia nel dare che nel ricevere, e che l’amore non si dimostra solamente a parole, ma con le azioni.

Francesco

Chiedo di non mandare in pensione la loro esistenza nel «quietismo burocratico» in cui li confinano tante proposte prive di speranza e di eroismo. Chiedo uno sguardo alle stelle, quel sano spirito di utopia che porta a raccogliere le energie per un mondo migliore.

Francesco

 

Fonte video: Vatican News – Marco Guerra – Citta del Vaticano

 

 

Categorie: