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    #GIUDIZIO

    Grazie per aver cliccato su questo laboratorio, e per il desiderio di camminare sulle orme della Chiesa di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo.  E’ opportuno dare una prima risposta alla seguente traccia e poi iniziare a dialogare con altri gruppi, e partecipanti a questo laboratorio, pensato da Suor Antonella Piccirilli e Fortunato Ammendolia, dopo la puntata in diretta video streaming di venerdì 5 aprile 2019, del programma #ParlaGiovane.

     

    Il messaggio

    Se Gesù avesse detto: “Sì, sì, vai avanti con la lapidazione”, avrebbero detto alla gente: “Ma questo è il vostro maestro tanto buono… . Guardate cosa ha fatto con questa povera donna!”. E se Gesù avesse detto: “No, poveretta! Perdonatela!”, avrebbero detto “non compie la legge!”». La risposta di Cristo è sorprendente: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei!».

    Il Vangelo, con una certa ironia, descrive gli accusatori andarsene con la coda fra le gambe, spiazzati da quella frase di Gesù. E Gesù resta da solo con la donna, come un confessore, dicendole: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Dove sono? Siamo soli, tu ed io. Tu davanti a Dio, senza le accuse, senza le chiacchiere. Tu e Dio! Nessuno ti ha condannata?”. La donna risponde: “Nessuno, Signore!”, ma non dice: “E’ stata una falsa accusa! Io non ho fatto adulterio!”, “riconosce il suo peccato”. E Gesù afferma: “Neanche io ti condanno! Va’, va’ e d’ora in poi non peccare più, per non passare per un brutto momento come questo; per non passare tanta vergogna; per non offendere Dio, per non sporcare il bel rapporto fra Dio e il suo popolo”.

    Gesù perdona! Ma qui è qualcosa di più del perdono, perché Cristo passa la legge e va oltre. Non le dice: “Non è peccato l’adulterio!”. Ma non la condanna con la legge. E questo è il mistero della misericordia. Questo è il mistero della misericordia di Gesù.

    La misericordia di Cristo non cancella i peccati, ma è il modo con cui Dio perdona. Perché Gesù va oltre. Le consiglia di non peccare più. Qui si vede l’atteggiamento misericordioso di Gesù: difende il peccatore dai suoi nemici; difende il peccatore da una condanna giusta. Anche noi, quanti di noi, forse dobbiamo andare all’inferno, quanti di noi? E quella è giusta, la condanna… e Lui perdona oltre. Come? Con questa misericordia! Noi guardiamo il cielo con tante stelle; ma quando viene il sole, al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono. E così è la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza, carezzando le nostre ferite del peccato. Perché Lui è coinvolto nel perdono, è coinvolto nella nostra salvezza.

    Francesco, omelia, Santa Marta, 7 aprile 2014, 

     

    I contenuti digitali

     

    L’adultera, tratto dallo sceneggiato televisivo “Gesù di Nazareth – Regia di Franco Zeffirelli, 1977

     

    Franco Battiato – La cura – in “L’imboscata” – 1996 – Neo classical, Pop Rock

     

    La questione

    In un contesto culturale sempre più dominato dal sentirsi liberi di far ciò che si vuole, bisogna tenere ben separati il “giudizio”  dal “giudizio che sopprime”. Non possiamo vivere senza giudicare, ma dobbiamo farlo a ragion veduta e sempre in sintonia con la parola di Dio. Per dirla in breve, occorre odiare il peccato e sollevare il peccatore. Tra giudizi di andata (verso gli altri) e giudizi di ritorno (verso la mia persona), non può non prendere forma l’esperienza della misericordia. È opportuno interrogarsi:

    • Quando qualcuno è nell’errore in modo evidente, come reagisco? Rido di lui, lo attacco (personalmente o sui social), guardo la sua vita… .
    • Dinanzi ad una persona che ha sbagliato ed è vittima di attacchi, quale mediazione?
    • Giudicato, su quello che penso o faccio (perché sono nell’errore o per pregiudizio) come reagisco? Mi accendo alla prima battuta, so avere la pazienza di capire prima di rispondere, evidenzio gli altrui errori …
    • Quando sono nell’errore, mi colpevolizzo o faccio qualcosa per “perdonarmi”?
    • Dall’errore al riscatto: quale l’aiuto dato agli altri per rinascere dai loro errori/ferite?
    • Quale esperienza del giudizio nel continente digitale? Modalità di partecipazione / moderazione.

     


     

    Il metodo di lavoro

    Si consiglia di far proprio lo spirito dell’invito rivolto da papa Francesco ai Padri in apertura dei lavori sinodali, nel fruire dei contenuti proposti in questo laboratorio: «durante i lavori, in assemblea plenaria e nei gruppi, ogni 5 interventi si osservi un momento di silenzio circa tre minuti  per permettere ad ognuno di prestare attenzione alle risonanze che le cose ascoltate suscitano nel suo cuore, per andare in profondità  e cogliere ciò che colpisce di più». Sarà il moderatore a definire quando osservare il silenzio di circa tre minuti per l’interiorizzazione. 

     

    La risposta

    Invitiamo a postare una risposta che tenga conto delle “differenze” di pensiero, con i linguaggi della cultura “digitale”  che riterrete opportuni. Potrete anche suggerire altri contenuti “digitali” per la riflessione: di certo, risulteranno utili agli altri utilizzatori della piattaforma, e permetteranno a generazioni diverse di conoscersi meglio.

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