Pier Giuseppe Accornero – sacerdote, giornalista, scrittore

La preghiera di papa Francesco, dei vescovi e dei cattolici americani accompagna Joe Biden, 46° presidente degli Stati Uniti, dal giuramento a Washington il 20 gennaio 2021, in un Paese che piange oltre 400mila morti per il Covid-19. Il Pontefice chiede di favorire la pace nel mondo e la riconciliazione. «America United, Riunire l’America» si propone Biden: «Chiudiamo questa guerra incivile. Sarò il presidente di tutti gli americani» dice Biden, che propone il 3 novembre «Giornata nazionale della riconciliazione».

Una società basata sulla democrazia

Bergoglio assicura preghiere «affinché Dio le conceda saggezza e forza nell’esercizio della sua alta carica. Sotto la sua guida, possa il popolo americano continuare a trarre forza dagli alti valori politici, etici e religiosi che hanno ispirato la nazione». Biden dovrà ricucire ciò che il predecessore ha forsennatamente strappato: «Nel momento in cui le crisi che affliggono la nostra famiglia umana richiedono risposte lungimiranti e unitarie, prego che le vostre decisioni siano guidate dalla preoccupazione di costruire una società caratterizzata da autentica giustizia, libertà, rispetto per i diritti e la dignità di ogni persona, specie dei poveri, vulnerabili e coloro che non hanno voce».  Dopo l’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio il Papa aveva esortato alla responsabilità e alla riconciliazione: «Chiedo a Dio, fonte di ogni saggezza e verità, di guidare i vostri sforzi per favorire la comprensione, la riconciliazione e la pace negli Stati Uniti e tra le nazioni del mondo, al fine di promuovere il bene comune universale».

Gli Stati Uniti alla prova della riconciliazione

Joseph Robinette (Joe) Biden junior, 46º capo degli States, il 20 novembre 2020 ha compiuto 78 anni, presidente più anziano della storia. Di origine irlandese, senatore del Delawere e vicepresidente con Barack Obama (2009-2017). Con la morte del figlio Beau nel 2015, Biden si è ulteriormente avvicinato alla fede. Un cattolico «sui generis»: «pro-choice», si schiera a difesa della libertà di scelta della donna riguardo all’aborto. Kamala Harris, senatrice della California, è la prima donna vicepresidente. Riconciliazione, pandemia, crisi economica sono le tre sfide più gravi. Nel discorso a Capitol Hill nella visita agli Usa, il 24 settembre 2015, Francesco affermò: «Se la politica dev’essere al servizio della persona ne consegue che non può essere sottomessa all’economia e alla finanza». La presidenza-Trump ha preoccupato molto Francesco e la Chiesa: clima, immigrazione, commercio internazionale, negazione della pandemia, disinteresse per gli «scartati»: «Una persona che pensa solo a fare muri, non ponti, non è cristiana. Non do giudizi sugli uomini politici ma voglio capire le sofferenze che il loro modo di procedere causa agli esclusi».  

«Saggezza e coraggio» per il neopresidente

Il presidente dell’episcopato mons. José Horacio Gómez, arcivescovo di Los Angeles, si congratula con il secondo presidente cattolico – dopo John Fitzgerald Kennedy, eletto il 3 novembre 1960 – e ricorda: «I cattolici devono essere operatori di pace, promuovere fraternità, fiducia e vero patriottismo». In un messaggio rimarca gli impegni del presidente: la guida della nazione, la guarigione dalle ferite della pandemia, la necessità di ricucire le divisioni. Specifica: «I vescovi cattolici non sono attori di parte ma pastori responsabili e attenti ai bisogni di tutti. Il compito è offrire principi radicati nel vangelo, amando il prossimo e lavorando per un’America che protegga la dignità umana, renda ogni persona uguale all’altra, offrendo le stesse opportunità e con il cuore aperto verso sofferenti e deboli. Lavoriamo con ogni presidente e con ogni Congresso. Le nostre priorità non sono mai di parte, ci potranno essere aree in cui si lavorerà in accordo e altre in opposizione».

Disaccordo pieno su aborto e gender

I vescovi esprimono disaccordo pieno: «Le politiche di Biden faranno avanzare il male morale e minacceranno la vita e la dignità umana, in maniera più grave in materia di aborto, contraccezione, matrimonio e gender». Esprime «grave preoccupazione per la libertà della Chiesa e la libertà dei credenti di vivere secondo coscienza». È in gioco l’«emendamento Hyde» che impedisce l’impiego di fondi federali per l’aborto, a meno che non sia a rischio la salute della donna o se la gravidanza è frutto di incesto o di stupro. Dice Gómez: «L’aborto è un attacco diretto alla vita che ferisce anche la donna e mina la famiglia. Non si tratta di una questione privata ma di giustizia sociale». Già in campagna elettorale Biden era stato criticato per queste posizioni. La speranza è «iniziare un dialogo per affrontare i complicati fattori che spingono all’aborto e scoraggiano le famiglie», lavorando a politiche che riconoscano l’importanza del matrimonio e il benessere dei bambini.

Congratulazioni alla vicepresidente Harris

«Agire insieme per il bene del popolo americano» auspica il cardinale arcivescovo di Chicago Blase J. Cupich: «Ogni vita sia protetta e si costruisca una nazione su libertà e giustizia per tutti». Il cardinale arcivescovo di Boston Sean Patrick O’Malley – membro del Consiglio dei cardinali che collabora con Francesco alla riforma della Curia romana e presidente della Pontificia commissione per la tutela dei minori – cita Kamala Harris, «prima donna di colore e prima asiatica americana a servire come vicepresidente»; auspica «politiche che forniscano assistenza ai dimenticati e ai vulnerabili, guariscano la nazione da questa pandemia mortale, accolgano gli immigrati, forniscano giustizia economica e opportunità per tutti, lavorino per porre fine al razzismo, promuovere la pace, proteggere la vita umana dal concepimento alla morte naturale».