Il cardinale nel delineare il profilo del Cammino sinodale della Chiesa, ai partecipanti alla 70ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale, ha detto: «In questa occasione voglio ricordare anche a voi, da subito, che cosa non dovrebbe essere il percorso sinodale della Chiesa italiana. Non vuole essere un evento da celebrare o da fare, ma piuttosto già un modo di essere comunità cristiana, che dopo duemila anni dall’inizio dell’annuncio di Cristo, possa ancora mostrare la bellezza di vivere il Vangelo nella Chiesa». Ha aggiunto: «(La Chiesa primitiva) metteva in pratica la sinodalità attraverso un confronto vitale, che avveniva normalmente su questioni emergenti, e che implicava decisioni da prendere con urgenza, anche nella fatica di dover ascoltare e accogliere le opinioni degli altri. Attraverso il cammino sinodale la Chiesa delle origini ha affrontato le sue sfide: ora è nostro compito trovare il modo di elaborare, insieme, quanto lo Spirito non mancherà di dire alle comunità di fedeli in Cristo».
Ricordando la dinamica “dal basso verso l’alto”, ha aggiunto: «(Anzitutto) ogni singola comunità diocesana sarà impegnata ad ascoltare se stessa e quanti potranno offrirle un contributo nel discernere la realtà in cui è immersa. (Si tratta) di un esercizio di lettura del presente, con la coscienza che lo sguardo dei credenti e delle comunità cristiane è illuminato dallo Spirito che guida la Chiesa».
Il cardinale ha ribadito due consegne di papa Francesco – due caratteristiche – che il Cammino sinodale della Chiesa italiana deve avere: «La Chiesa italiana deve tornare al Convegno di Firenze» (Francesco, 30 gennaio 2021); «Quello sinodale non è tanto un piano da programmare e da realizzare, ma anzitutto uno stile da incarnare. La sinodalità non è la sola discussione dei problemi, di diverse cose che ci sono nella società… È oltre. La sinodalità non è cercare una maggioranza, un accordo sopra soluzioni pastorali che dobbiamo fare. Solo questo non è sinodalità; questo è un bel “parlamento cattolico”, va bene, ma non è sinodalità. Non può esistere sinodalità senza lo Spirito, e non esiste lo Spirito senza la preghiera. Questo è molto importante» (Francesco, 30 aprile 2021).
Bassetti ha concluso auspicando che «il cammino sinodale della Chiesa italiana, grazie alla presenza dello Spirito, possa essere una vera e propria “catechesi” che intercetti i bisogni e le attese degli uomini e delle donne di oggi e sappia rispondere con il dono del Vangelo».