Domenico Sigalini – Presidente del COP
È tra le prime affermazioni con cui si è presentato il card. Matteo Maria Zuppi, nuovo presiedente della CEI, scelto dal papa entro una terna proposta dai vescovi italiani. È il titolo del nostro articolo di fondo della rivista. È l’immagine, o meglio, la proposta di Chiesa che in ogni diocesi italiana si sta tentando di delineare concretamente nel cammino sinodale. Queste parole del cardinale, che nascono da tutta la sua storia di studente, di prete, di parroco, di pastore dicono la misura spirituale e umana che ci deve caratterizzare in questo nostro lavoro, in questi tempi in cui cresce senza freni una contrapposizione da guerra, in insopportabili cattiverie e violenze dei social, del dibattito pubblico e anche del nostro mondo cattolico. È una luce gentile e tenace, come la definisce il direttore di Avvenire Traquinio, che ci farà bene ascoltare, meditare, seguire in questo secondo tempo della sinodalità della chiesa italiana che ci viene proposto dai vescovi, dopo essersi posti all’ascolto, mai completo e sempre necessario del popolo delle nostre chiese diocesane. Alcune dinamiche da vivere nelle nostre chiese già ha percepito come indicazioni della gente e dei suoi preti e operatori pastorali: col papa nella collegialità dei vescovi, in una sinodalità dal basso, per una chiesa che ascolta e parla e cammina insieme e con ogni persona.
Alcune note sulla vita e l’amicizia tra il COP e don Matteo possono aiutarci a vederlo ancora più incarnato nelle nostre storie di parrocchia: si forma alla comunità di sant’Egidio, fa il seminario ed è incardinato nei primi anni di messa nella diocesi di Palestrina, si incardina a Roma, diviene parroco oltre il raccordo anulare in una parrocchia che è per abitanti più della metà della diocesi di Palestrina, partecipa a una settimana di aggiornamento al COP, conosce la nostra rivista e il nostro travaglio del fallimento di EDB di Bologna, riesce a “evitare” di tenerci l’ultima redazione di Orientamenti Pastorali, proprio prevista nei giorni della nomina. Non è detto che non ci conceda ancora qualche collaborazione.
Sulla situazione mondiale che ci vede tutti coinvolti su due fronti importanti, problematici, ma molto coinvolgenti la nostra vita e la nostra fede (e che sono: la sfida che la guerra è per ogni persona e per ogni cristiano, per ogni istituzione e per l’assetto di pace cui ci eravamo solo abituati e non sempre ben formati; la vita di una Chiesa che esce da alcuni anni di pandemia che ci sembra infinita e che ha sconvolto tutti i nostri assetti e piani educativi, celebrativi e pastorali), continueremo i nostri interventi nella rivista del COP, Orientamenti Pastorali, che ci invita a non essere ripetitori passivi di idee imperanti, ma capaci di profezia, la profezia della pace, che non è solo tranquillitas ordinis, quieta non movere, adattamento al ribasso, ma slancio profetico e speranza invincibile.
La Conferenza episcopale ci ha dato, come sempre, buone indicazioni per questa sinodalità su cui la rivista Orientamenti Pastorali vuol farsi misurare e vuol servire, e sulla sinodalità continuiamo con il numero di giugno, mettendo in risalto la chiesa particolare, che è soggetto assolutamente da promuovere. La sinodalità nasce, viene generata nella chiesa particolare; il partire dal basso altrimenti sarebbe inutile se non si comincia dal basso, dalla stessa parrocchia o unità pastorale o dalla diocesi a vivere una chiesa che “sta per strada e che cammina insieme, che vuol raggiungere il cuore degli uomini e delle donne e che parla a tutti…”. Questo non significa isolarsi come Chiesa, ma incarnarsi ovunque sempre in forme diverse, crescendo sempre come unica e unita Chiesa. Le ferite della pandemia hanno segnato diversamente le nostre comunità, le storie ascoltate nel primo tempo di ascolto portato alla considerazione di tutti, ci obbligano a ridefinire i nostri passi educativi, quasi fossero i primi, alla ricerca di una unità perduta, sicuramente in evoluzione verso mete nuove che lo Spirito ci indica.
Tratto da Orientamenti Pastorali 5(2022). Tutti i diritti riservati.