Domenico Sigalini – presidente del COP
Con la nostra 71a settimana di aggiornamento (cfr. il programma) vogliamo riflettere e appoggiare un altro passo decisivo al nostro cammino sulla sinodalità: «Dalla corresponsabilità alla condecisione». In altri termini, si tratta di essere fedeli a tutti i doni che Dio fa alla Chiesa (che sono poi tutti i doni sacramentali che Dio fa ai fedeli), a partire da quello fondamentale che è il battesimo. Li vogliamo ricordare e rivivere, anche se purtroppo non li apprezziamo, ma sono la visita sicura di Dio nelle nostre vite, la sua presenza efficace nei nostri tempi personali e comunitari, la certezza dimostrata da segni percepibili da tutti della presenza di Dio nelle vite di ciascuno: la cresima, il matrimonio, la santa unzione; la riconciliazione; l’ordine sacro.
Il Concilio ecumenico Vaticano II nella Lumen gentium parla del bene della Chiesa che deve godere dell’apporto di tutti i battezzati sia nel collaborare con i vescovi, offrendo loro la propria sensibilità e conoscenza nel percepire quali azioni compiere per il bene della Chiesa, ma anche assumendosi la propria concreta responsabilità nelle decisioni da prendere con i loro pastori. Nessun cristiano è passivo di fronte alla chiamata di Dio, nessuno è da consultare soltanto per dare un parere, ma tutti vanno coinvolti per mettere a disposizione i doni che Dio ha dato loro, per tutta l’umanità.
Attenzione però, non si tratta di distribuire fette di potere a preti o a laici, ma di essere se stessi come Dio ci regala di essere con i sacramenti che ci ha donato.
Non stiamo quindi a giocherellare con pizzi, camici, stole, casule o piviali, ma tutti, rivestiti della forza dello Spirito, stiamo servendo il sogno di Dio Padre sul mondo.
Collaborazione, corresponsabilità, condecisione sono scritti già dallo Spirito nelle vite di ogni fedele e attendono solo di essere riconosciute, nutrite ed esercitate in comunione di cammino, in sinodalità pura e semplice.