Domenico Sigalini – presidente del COP
I discepoli vivono nel mondo la loro originaria appartenenza a Dio. Vivere nel mondo significa non appartarsi, non separarsi dalle ordinarie condizioni degli uomini e delle donne del proprio tempo, per esseri fedeli al Signore: restare dentro un’esperienza familiare, professionale, sociale comune a quella di ogni contemporaneo, condividendola nel suo svolgersi, nelle sue responsabilità, nel suo evolversi storico.
Il non separarsi dal mondo è un implicito riconoscimento della bontà del mondo, della vita umana, della storia comune… Il mondo, infatti, uscito buono dalle mani di Dio, non cessa di portare l’impronta del gesto di amore che l’ha creato e che ha suscitato la compiacenza di Dio: «Dio vide che era cosa buona» (Cf. Gen 1). Il peccato, che ha offuscato la bellezza e l’armonia del disegno originario, non ne ha cancellato l’impronta divina e non ha smesso di rendere prezioso il mondo agli occhi di Dio.
Dunque, il laico cristiano ama il mondo condividendo dall’interno la comune vicenda di ogni uomo, imitando, del mistero del Signore, soprattutto il suo immergersi nella vita ordinaria e semplice della gente del suo tempo.
L’amore al mondo – alle persone, alle cose, alle situazioni, alla realtà –, è ciò che rende visibile il Cristo agli altri; è ciò che testimonia che anche Dio ama il mondo, la storia umana, la vita di ogni uomo. Nessuno è straniero, quindi, nessuno si deve sentire non considerato, nessuno è minimamente scartato. Il mondo è il necessario contesto della Chiesa, non la sacrestia.
Le elezioni sono uno dei momenti più impegnativi, delicati e progettuali dell’impegno del cittadino nella società, lì dove si scelgono le persone e i progetti che verranno attuati con le varie alleanze. Mai è stata così caotica, incerta scoraggiante dal punto di vista della progettualità a lungo termine la campagna elettorale, con una legge elettorale da rifare, ma che nessuno è stato capace di proporre e sostenere. A noi il compito e il dovere di andare al voto e nello stesso tempo di approfondire con cura i contenuti e le intenzioni vere delle aggregazioni partitiche.
Ci occorrerà una preghiera constante per chiedere luce allo Spirito Santo e buona capacità di dialogo vero e non di propaganda.