Introduzione al Dossier di Orientamenti Pastorali n.12(2024)

Il 24 ottobre scorso è uscita l’ultima Enciclica di Papa Francesco Dilexit nos, dedicata all’amore umano-divino di Gesù Cristo. Dopo due Encicliche di carattere più sociale, come in un affascinante viaggio a ritroso per ritrovare il nucleo fondante di tutto – del credere e dell’agire credente – il Papa lancia alla Chiesa e al mondo la questione fondamentale: ritornare al Cuore di Cristo, alla fonte primaria di quell’amore che “ci rende amati” e “capaci di amare”, per ritrovare in Lui il significato della vita e il coraggio di trasformare il mondo a immagine del Regno di Dio.

Ritornano alla mente gli echi del rinnovato impulso teologico di uno dei grandi nomi del Novecento, Karl Rahner, che al Cuore di Cristo dedicò uno studio approfondito, indicandolo come il simbolo primordiale che meglio “descrive” la realtà divina e umana del Figlio di Dio e il suo agire in nostro favore. In tal senso, attingendo al suo significato antropologico e ancor più biblico, per “cuore” deve intendersi il nucleo centrale e intimo della persona, e perciò – afferma Rahner in un famoso saggio del 1962 dal titolo Unità, Amore e Mistero – quella del Sacro Cuore di Cristo è, secondo Rahner, non tanto una devozione accanto alle altre, ma quella realtà che tutto unifica, raccogliendo la nostra ardente nostalgia di una profonda unità con noi stessi e con Dio e svelandoci la realtà più importante di tutte: questa devozione ci dice che l’amore è il fondamento della nostra esistenza. Superando l’idolatria della ragione di stampo illuminista e la frammentazione dell’attuale società dei consumi, ma anche il pregiudizio più “religioso” di matrice giansenista o gnostica che facilmente scivolano in una “spiritualità senza carne”, Papa Francesco ci ripropone una devozione che, riletta in chiave attuale, ci aiuta a riscoprire il vero volto di Dio, il Suo amore per l’umanità, la consistenza “carnale” e concreta della fede e della missione cristiana, orientandoci a ritrovare non soltanto il “centro” del cristianesimo, ma anche il centro di noi stessi e del destino della storia.

Risulta di grande aiuto formativo allora, sia in chiave esistenziale-sociale che in quella più spirituale, soffermarsi sulla ricchezza dell’Enciclica, a cui questo Dossier è dedicato. Si tratta di soffermarci anzitutto sul significato biblico della parola “cuore”, per poi inoltrarci in una riflessione su Gesù, mite e umile di cuore e, infine, guardare al Cuore di Cristo sotto il profilo storico-teologico, antropologico, sociale ed ecumenico.

Il cuore nella Bibbia: considerato spesso come luogo degli affetti e dei sentimenti, nella sua accezione biblica il cuore è anche la sede del pensiero, della volontà, di ciò che muove l’agire e, in generale, il centro della persona.

Il Cuore di Cristo, nel simbolismo biblico e spirituale che ha alimentato il cammino della fede cristiana, non è separato dalla totalità e integralità della persona. Riferendoci al Cuore di Cristo, dunque, non si può prescindere da quel tratto personale di Gesù che poi ha contraddistinto, in parole e gesti, tutta la sua missione, e di cui Egli stesso parla attribuendo a sé stesso la mitezza e l’umiltà.

La lunga storia della devozione al Sacro Cuore di Gesù, nel suo significato teologico e nelle sue evoluzioni storiche, ha contribuito alla crescita spirituale del popolo di Dio e anche oggi ha un forte messaggio da comunicare

Dal cuore di Cristo al cuore dell’uomo: il mistero di Cristo ci svela il vero volto di Dio ma, come già affermava Gaudium et Spes, ci riconduce anche al mistero stesso dell’uomo, facendoci scoprire chi siamo e rivelandoci il senso autentico della nostra esistenza. Il cuore di Cristo, fonte sorgiva dell’amore divino-umano di Dio, ha una profonda ricaduta antropologica, indicandoci una tipologia di uomo e di umanità

Amati per offrire amore: il significato sociale dell’Enciclica Dilexit nos. Lungi dall’essere una devozione intimista e staccata dalla realtà, quella al Cuore di Gesù è una realtà spirituale che ci rimanda all’incarnazione della fede cristiana e alla relazione con l’amore di Dio che fonda anche tutte le nostre altre relazioni umane e sociali nella direzione della consolazione, della riparazione dei cuori feriti, dell’amore per il prossimo, della fraternità

Tutti fratelli nel Cuore di Cristo: le rilevanze ecumeniche dell’Enciclica: l’Enciclica ci incoraggia a mettere al centro di tutto l’amore. Ciò può dare nuovo impulso al dialogo tra le diverse appartenenze cristiane, spingendoci a cercare vie di unità e di pacificazione.

Il Sacro Cuore e la spiritualità di oggi: lungi dall’essere archiviata come una devozione del passato, quella al sacro Cuore, purificata da elementi sentimentalistici e intimisti, può essere una realtà che ha ancora molto da dire alle donne e agli uomini di oggi, a coloro che hanno conosciuto Cristo e si propongono di seguirlo e a coloro che, invece, sono ancora sulla “soglia” della fede

In questo numero contributi di Bruno Forte, Luca Mazzinghi, Luigi Maria Epicolo, Stefano Zamboni, Francesco Botturi, Marcello Neri, Flavio Pace, Giuseppe Savagnone, Francesco Cosentino