Per un seminario che si prepara a essere luogo formativo e sostenitore dei futuri preti, anche in parrocchie senza prete residente. Occorre formare un uomo capace di ascoltare! Capace di incontrare il Signore laddove è, poiché il Signore ci precede. Un presbitero deve essere libero dal “si è sempre fatto così”, e proprio nello spirito dell’Evangelii Gaudium, capace di prendere l’iniziativa. Lasciarsi coinvolgere nella vita del territorio. Persona che accompagna, e non giudica. Che sa riconoscere il bene che c’è nella comunità. Persona che sappia celebrare la gioia (non moltiplicando messe, ma preparando coinvolgendo la comunità). Prete capace di relazioni (con altri preti e con la gente), capace di motivare azione (nel rispetto delle competenze e caratteristiche della persona); capacità pure di verifica. Un prete che sia uomo capace di restanza ed itineranza.
Particolarità dell’esperienza genovese è stata quella di aprire il seminario alla pastorale diocesana, specialmente giovanile.
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La relazione sarà pubblicata nella rivista del COP, Orientamenti pastorali, nel numero dedicato agli Atti della 72a Settimana Nazionale di Aggiornamento Pastorale.