Domenico Sigalini – presidente del COP
Giovanni, l’apostolo più giovane, che ha posato anche il capo sul petto di Gesù all’annuncio del tradimento e del traditore non è stato ai margini dell’esperienza della risurrezione: in quella tomba, stupito e con gli occhi aperti, entrò, vide e credette. Constatò, si fece delle immagini precise, la sua intelligenza si applicò a quel che vedeva e decise di credere, di affidarsi alla Parola di Gesù: dopo tre giorni, risorgerò.
La sua intelligenza non ha avuto altra scelta ragionevole se non di pensare alla Resurrezione. Quel cadavere non è stato sottratto, ma è risorto: ha lasciato le bende intatte e vuote, impregnate ancora di quel che rimaneva dopo tre giorni di 35 chili di mirra e aloe, e se ne è partito. E cambiò la sua vita e la storia del mondo.
- Non è vero che la cattiveria vince sempre, che la morte è l’ultima parola, che chi vive da persona onesta debba per sempre soccombere.
- Non è vero che la nostra vita è una condanna, che alla fine siamo mangiati dal nulla.
- Non è vero che anche Gesù è passato, come tanti, come tutti coloro che vogliono il bene dell’umanità,
No! Lui resta per sempre, Lui ha spuntato per sempre le armi della morte.
Lui ha vinto tutti gli apparati di guerra, non c’è Pentagono o Cremlino o ISIS che tenga. Il male è sconfitto. E noi vivremo di speranza, non abbiamo più paura della morte, noi possiamo credere che Dio non ci abbandonerà mai e ci aprirà le sue braccia. Non molleremo mai, resisteremo a tutto il male che ancora ci tormenterà, ma che sicuramente non avrà l’ultima parola sulla nostra vita e su quella del mondo.
Questa è la nostra Buona Pasqua!